La mia storia
Professionista del web fin dai primi giorni dell’Era di Internet.
Hai poco tempo?
Nell’articolo che segue racconto la mia vita professionale nel settore. Non essendo brevissima 🙂 richiede qualche minuto di lettura. Se hai poco tempo, puoi visitare il mio profilo Linkedin che riassume i punti essenziali e contiene diverse referenze.
La mia storia
Il mio “know-how” parte da lontano: ero ancora un ragazzino quando sperimentavo sui primi computer degli anni ‘80, nella mia cameretta strapiena di riviste specializzate.
Un giorno ad una festa incontrai un appassionato di telematica più “smanettone” di me. Mi raccontò dei suoi progetti e della sua visione di un futuro in cui la tecnologia e le reti avrebbero pervaso ogni aspetto delle nostre vite.
Quella visione mi conquistò all’istante, e la nostra passione comune ci fece diventare grandi amici.
Iniziammo a collaborare, e negli anni successivi (primi anni ‘90) diventammo tra i più famosi pionieri italiani della rete: avevamo costruito e reso disponibili al pubblico le prime “BBS” italiane, tanto simili ai territori inesplorati del Far West. Fornivamo servizi di messaggistica pubblica e privata, banche dati di files, e altro.
Erano di fatto un embrione di quella che diventerà per il grande pubblico la “rete delle reti”, il World Wide Web.
Da passione a professione
Eravamo ancora semplici appassionati, ragazzi fanatici di una tecnologia in costante espansione.
Cavalcando questa ondata, a metà anni ‘90 il mio amico smanettone mi propose di fondare una vera e propria azienda. Abbandonare l’amatoriale e “uscire allo scoperto”. Farne un business a tutti gli effetti.
Ma io non accettai. Stavo già bene economicamente, avevo molti altri hobby, viaggiavo… Perché complicarsi la vita?
No, il mio interesse per le reti doveva restare una passione. Non volevo trasformare il mio divertimento in un lavoro.
E forse sarebbe stato per sempre così… se solo un giorno non mi fossi ritrovato a mettere le mani su un prodigio della tecnologia di quegli anni: il mio primo telefono cellulare, un glorioso Nokia 2110.
L'illuminazione...
Fu un’illuminazione. Folgorato sulla via di Damasco, realizzai che poter comunicare con chiunque, ovunque io fossi e in qualunque momento era davvero l’inizio di una nuova epoca. Una di quelle pietre miliari della storia che segnano un Prima e un Dopo.
Il mio amico aveva ragione: avevamo le conoscenze, eravamo nel “posto” giusto al momento giusto. E dovevamo darci da fare.
La nascita di Digibank Communications
Così a 23 anni fondai la mia prima azienda, uno dei primissimi Internet providers milanesi per privati e aziende: Digibank Communications.
Furono anni di grandi invenzioni. Abbiamo fatto da apripista del “nuovo mondo” per i settori più disparati: e-commerce, arte, modellismo, registrazione di domini… creando siti web impensabili per gli standard di allora.
Diventarono nostri clienti realtà affermate come Giorgio Forattini e la Virgin, per citarne due tra i più prestigiosi.
Direttamente dal paleolitico: Screenshot della nostra prima homepage (1995)
Le sfide del mercato
Il mercato era in una fase di espansione pazzesca, tanto che, neanche 26enne, iniziai ad assumere arrivando a otto dipendenti e diversi collaboratori esterni.
Ed è proprio in questo turbine di rivoluzioni e scoperte che mi posi una grande domanda:
“Come posso promuovere tutti i meravigliosi siti web dei miei clienti? Come li faccio arrivare al maggior numero di persone possibile?”
Ai tempi non c’erano strumenti collaudati, perciò partimmo fondendo tutto quello che l’online aveva da offrire (poco, in quegli anni… non c’era Google!) con le strategie più collaudate dell’offline e della carta stampata, con risultati più che incoraggianti.
Campagne pubblicitarie su riviste nazionali ideate per promuovere sia i clienti che la nostra attività (1999)
Il successo
Arrivammo a fatturare oltre un miliardo delle vecchie lire, tutto in servizi.
Ricevetti molte offerte generose. Allora bastava avere addosso l’etichetta di new-economy per vedere le proprie “azioni” schizzare alle stelle.
In tanti volevano comprare la nostra azienda, ma rifiutai anche le proposte più allettanti perché sapevo che stavamo solo grattando la superficie dell’enorme giacimento che era il web.
In molti mi diedero del pazzo. La famiglia, gli amici. Eppure, ero assolutamente certo che avevamo messo le mani solo sulla punta dell’iceberg.
Il disastro
Anche la vendita di connettività a tempo, uno dei nostri core business, andava a gonfie vele.
Un pugno di coraggiose aziende come la mia, tutte avviate da giovani appassionati di tecnologia, avevano aperto il mercato della connettività Internet e creato da zero un vasto pubblico di clienti interessati.
Il mio socio ed io realizzammo una serie di campagne marketing più che azzeccate, attirando un vasto pubblico che correva ad acquistare i nostri abbonamenti. Ma svegliammo il can che dorme…
Quel mercato così ghiotto infatti attirò gli appetiti del monopolista Telecom.
Il gigante delle telecomunicazioni decise di trasformarsi da nostro fornitore monopolista a nostro competitor diretto.
Fece del suo meglio per metterci i bastoni tra le ruote, saltandoci come intermediari e iniziando a vendere sottocosto alla clientela finale gli stessi servizi che a noi faceva pagare a prezzo di mercato.
Le sue intenzioni erano chiare: da un lato continuava a sfruttarci come “promoter” per espandere il bacino di utenti, dall’altro ci sfilava i clienti con pratiche commerciali aggressive.
Andammo in forte perdita e ci indebitammo con la stessa Telecom Italia. Un disastro.
La battaglia e la rinascita
Mi trovai a 27 anni ad affrontare l’enorme sfida di una battaglia legale contro una delle più grandi aziende italiane, mentre la prospettiva del fallimento per debiti incombeva sulla mia testa.
Guardavo negli occhi i miei collaboratori e non sapevo se sarei stato ancora in grado di garantire loro un lavoro. Mi sentivo oppresso come imprenditore e come persona, schiacciato da un gioco di forze troppo più grandi di me.
Era una corsa contro il tempo. Il debito si ingigantiva settimana dopo settimana, come uno tsunami che aumenta la sua intensità man mano che si avvicina alla costa.
Forse avevo fatto il passo più lungo della gamba. Forse fare l’imprenditore non era il mio destino, e avrei fatto meglio a restare un semplice smanettone con l’hobby del computer.
Mi ritrovai a pentirmi di non aver venduto l’azienda quando ce n’era stata l’opportunità. Del resto, poteva andare peggio di così?
Purtroppo sì, poteva, eccome.
Come mossa disperata intentai con la nostra associazione di categoria una causa a Telecom presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM).
Non la presero bene…
Partecipai ad un drammatico incontro negli uffici di Telecom Italia (letteralmente nella tana del leone).
Ero nervoso e le mani mi sudavano per la tensione. I loro avvocati e dirigenti minacciarono di staccarci la spina, lasciandoci senza i servizi che erogavamo ai nostri clienti.
Sarebbe stata la fine dei giochi… tanti saluti ai nostri sogni di gloria e di successo.
Ma, contro ogni previsione, e dopo ore di serrate discussioni, riuscii a “congelare” la situazione e guadagnare tempo. Tempo che si rivelò prezioso.
Nei mesi successivi infatti l’associazione di categoria e Telecom raggiunsero un accordo.
Di fatto Telecom dovette ammettere la propria posizione scorretta, condividendo gli utili futuri con i providers come noi e risarcendo il danno che ci aveva inflitto.
Avevamo vinto. Fu una soddisfazione immensa.
Avevamo dimostrato che la nostra intuizione sull’importanza del web era esatta.
Là fuori c’era un mercato pronto per essere inondato dai prodotti e servizi che stavamo sviluppando, bastava solo stimolarlo con le giuste strategie di marketing.
Il vero punto cruciale
E quel mercato era così vasto e inesplorato che addirittura un gigante come Telecom aveva fatto il diavolo a quattro per “copiare” le strategie commerciali e accaparrarsi i clienti.
Realizzai quindi che il vero punto cruciale di tutta la vicenda era stato proprio il nostro marketing.
Ci era servito per “educare” un pubblico inconsapevole sui vantaggi e i benefici del nostro servizio. Per far innamorare quel pubblico di un futuro in cui ciò che vendevamo sarebbe diventato parte integrante delle loro vite. E il pubblico sposò in massa quel futuro.
Alcuni tra giornali e riviste che si sono occupati di noi: Class, Il Sole 24 Ore, Italia Oggi, Mediakey, Reseller Weekly (2000-2001)
Gli utenti raggiunti dal nostro marketing avevano si trasformavano in clienti paganti, sempre di più, mese dopo mese, una campagna marketing dopo l’altra.
Da allora non ho mai smesso di sviluppare e testare le migliori strategie di digital marketing per startups e aziende.
La scelta professionale
Dal 2008 ho spostato la mia attività in Svizzera per una scelta professionale e di vita che si è rivelata lungimirante (se sei un imprenditore non devo spiegartene le ragioni 😊)
Ho una mia web & digital agency a Lugano, che utilizzo per offrire i miei servizi dedicati agli imprenditori in Italia e Svizzera che desiderano incrementare il proprio giro d’affari.
Amo le sfide. Anche quelle più difficili. E adoro trovare il potenziale nascosto delle imprese che si rivolgono a me. Ho portato più di una startup da zero a oltre un milione di fatturato annuo, esclusivamente con le mie strategie.
Ho aiutato aziende già avviate ad incrementare costantemente gli ordini, mese dopo mese.
In conclusione…
Se pensi che la tua STARTUP sia un gioiello che ha bisogno solo di essere messo sotto la giusta luce…
Se sei un imprenditore, magari focalizzato sulla gestione e la produzione, e non vuoi pianificare ANCHE il marketing per la tua attività (e fai bene: a ciascuno il suo mestiere)…
Se sai di avere il potenziale per far impennare vendite e fatturato, ma non hai ancora trovato la giusta STRATEGIA per scaricare a terra tutta quella potenza…
…sono la persona giusta per te.
Da decenni creo e avvio campagne di digital marketing di successo, partendo da uno studio meticoloso della situazione REALE e delle prospettive CONCRETE per il caso specifico.
Niente pacchetti preconfezionati “copia e incolla” da riproporre sempre uguali. Non mi interessa portarti “vanity metrics”, cioè bei numeri che in realtà non impattano davvero sul tuo fatturato.
Piuttosto, ho una “cassetta degli attrezzi” molto ben fornita, e impiego solo gli strumenti in grado di darti il massimo risultato possibile nel minor tempo possibile.
Se sei interessato, contattami per una chiacchierata, valuteremo insieme una possibile collaborazione.
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“Sei interessato a una strategia digitale di successo? fatti sentire! Sarò lieto di offrirti una consulenza personalizzata senza impegno per aiutarti a ottenere risultati eccellenti.”
Emanuele Accenti, titolare EAdigital Consulting, Lugano
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